IL PROGETTO

SFIDA
SOGNO
INNOVAZIONE

Il progetto CondoArt, il cui nome deriva dall’unione delle parole condominio ed arte, si configura come nuovo paradigma nell’immobiliare con l’obiettivo non di creare un edificio con all’interno delle opere d’arte, ma un edificio che rappresentasse esso stesso un’opera d’arte iconica per la città che lo ospita e per gli ospiti che lo abitano.

Tre i temi che hanno concretizzato il connubio Arte-Architettura:
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LAFACCIATA

La committenza ha indirizzato la scelta sul vetro, materiale che poteva dare luce all’opera, poteva renderla riproducibile e che, soprattutto, poteva dare garanzia di durata nel tempo. L’analisi delle varie problematiche e delle diverse soluzioni ha portato ad una scelta importante e molto vincolante da un punto di vista tecnico: portare i serramenti esterni su un livello complanare alla facciata in vetro, in modo da creare un corpo unico e compatto, fornendo all’artista la tela a cui dare vita.

L'ANDRONE

L’ingresso al fabbricato è qualcosa che l’inquilino percepisce come “esperienza”, un’emozione che si rinnova ogni volta che l’androne viene percorso.

L’ambiente vede il pavimento, le pareti ed il soffitto avvolgere la persona che lo attraversa dandogli la sensazione di
essere nell’opera. Lo specchio sul soffitto accentua questo senso di coinvolgimento e, a seconda della luce che penetra dall’esterno, il tipo di percezione sensoriale si modifica. Il portone d’ingresso è, in realtà, una parete totalmente trasparente, che lascia intravedere dalla strada Condoart ed il pensiero che esso racchiude.
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ICORRIDOI

Termine apparentemente poco significativo per definire quello che è, invece, uno degli spazi centrali del progetto. I corridoi hanno una funzione primaria: sono un luogo di congiunzione dei diversi ambienti, ed in Condoart vogliono essere un luogo dove l’arte è presente e funge da suggestivo elemento di raccordo tra le varie unità abitative.

La progettazione di questi ambienti si è misurata nello studio spinto delle immagini da utilizzare e nella ricerca di un’illuminazione altrettanto accattivante. Non si voleva ripetere l’esperienza dell’androne, perciò l’elaborazione degli spazi si è spostata sul bisogno di creare un percorso che “accompagnasse” l’inquilino nella sua abitazione. Si è lavorato sulle pareti per le quali l’artista ha prodotto specifici pannelli. Questi sono stati riportati su un lato dei corridoi a formare dei punti focali e d’interesse. Il tutto è stato illuminato ed enfatizzato con tagli di luce asimmetrici a soffitto.
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